Stabilimenta Rhodiorum militum - Synopsis

based on the older manuscript tradition as well as on the French and Latin versions

© Jyri Hasecker, Hamburg / Jürgen Sarnowsky, Hamburg (2007/2022)

2169-Esgart 1


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From the usances, c. 1357-1464.

BNCF Ms. Magl. cl. XXXII, 37, fol. 108v-110r.
De sguardi che si debono tenere et so[no] usati.
Nel hospitale, ciò è nella magione, sonno usati de tenere cinque manere di sguardi: Lo primo è lo sguardo di piante et lo secondo si è lo sguardo di domande, lo terzo si è sguardo nascente, lo quarto che si domanda in capitulo et in sembre e lo [read: in] consillio per lo proficto delli stabilimenti et buoni usagi della magione. E lo quinto sguardo si è sopra comandamento.

Dela declaratione del sguardo et come se deve tenere.
Appresso l’altre cose colui ch’è in locho de balio al sguardo deve tener le piante [e] (in) [li] ragionamenti di quelli che si siranno ragionati et deve dire: ‘Se io no avessi decto per la manera che è la pianta et li rascionamenti forono facti o decti, ciascheun di voi che’l avrìa mello intenduto, lamendi [read: la me di].’ Et appresso deve domandar a ciascheuno fratre. Et ciascheuno deve dire quel che allui semiliarà secondo la regula et li stabilimenti et li boni usagi della religione. Et se alcuno fratre fosse al sguardo che no sappesse ben cognoscere – di quel né per la information delli altri del sguardo – che iustitia appertene alle piante che sirano facte, elli si deveranno accordare al consillio de più anziani. Et se la cosa fosse molte pesante et obscura, elli si potranno accordare che lo sguardo sia reinforsato, ciò è ad intendere di più ansiani o savii fratri, se l’omo li porrà avere. Et se alcuno fratre si accorda al consillio, si come dici, quelli che teneranno lo sguardo li deve commandar che vada ad domandar lo consillo. Et se’l non pò aver legeramente, colui che te[ne] lo sguardo deve riguardare se’l iudicamento de fratri è iudicato in diverse partite. Et appresso deve riguardare se’l consillio de quel fratre li pò niente fare alcuna [lies: al’una] partita o al’altra. Et si no pò niente fare (et), potrà ritrare lo sguardo, cioè ad sapere a quella che la magiore parte s’accordaranno. [Et] che alcuni di fratri che ci sarranno excusati o ragionati che debiano esser domandati et coniurati chessi [read: che se] faccia avanti che’l sguardo sia retracto. Et appresso debiano guardare sopra lo giuramento del fratre et ad quel che la più gran partita si accordaranno sia ritracto.


NLM Libr. 501, fol. 409r-410v, adds:
Della pianta generale.
Item havemo pianta de due nature, zoè generale et spizial. La generale se debbe far per lo maestro o per altro bayli superiore, li qualli soglieno de riprendere le dissoluctione lassivie. Et fanno queste piante in capitulo generale et sopra l’anno nelle semblee. Et prima si fanno la pianta, et poy la reprensione del caso, dizendo o che’l nonn’è venuto all’ora debita, overo chell’a transgredito li comandamenti. Et quello che se ne piange debbe ademandar sguardo de frati. Et se’l se leva alcun frate anziano, ell’è consueto de replicar tutte le parole ch’a dicto quello superiore ch’a facto la pianta et poy pregarlo ch’elli piazza de tollerarse de quella pianta. Et se’l superiore non se ne vorrà lassar, imo vorrà che’lli frati vadano per far lo sguardo. Ma se luy acepta la scusa per bona et conveniente et se’l ne sofre, el fratre non serrà sentiato. E’l superiore debbe comandar alli frati più anziani et più prudenti et ad tanti questi li piazerà et comunamente per le lingue che loro vadano ad recognoscere sopra la pianta che luy ha facto. Et quando el sguardo serrà unito ad una parte, esso debbe mandar ad quel superiore ch’a facto la pianta et dire ch’esso debia ponere un frate in locco suo. Il qual frate devrà rechedere alli frati del sguardo che essi debian recognoscere sopra la dicta pianta et elli devrano ben reguardar et considerar quello ch’elli pare de tal dellicto secondo la nostra regula et stabilimenti, con li boni usagi della religione. Et se nel dicto sguardo serrà frate alcun che non sapia che iustitia se apertenga per la dicta pianta, el se debbe consigliar, overo dir che’l [it follows: frate] sguardo sia fortificato. E’l suo consiglio sia sopra le cosse che son tractate. Et in quella conclisione che se concordarà la magior parte per lo sguardo se debia reyterar per coluy che terrà el locco del superiore nel sguardo, dizendo: ‘Signor, li frati del dicto sguardo per lo comandamento de Dio et de vostra [it follows: signoria] sono stati sopra pianta ch’avete facta. Et de comuna concordia hanno determinato che tutti li frati che hanno comisso tal mancamento siano in septena.'

Come l‘omo deve ritrare lo sguardo.
E appresso questo che’l sguardo averà iudicato sopra le piante sopradicte elli debono andare alla pianta [read: presentia] di colui che fece la pianta et delli altri fratri. Et colui che fo locotenente al sguardo si deve levar in pedi, suo mantello allacciato, et levaresi lo suo cappello a bonecta et deve dire: ‘Signore, li fratri sono stato ad una parte per lo comandamento de Dio e de voi per sguardare sopra le piante che voi facte avete. E si sono accordati che tucti quelli che anno diffalcato de prima hora et di messa siano in septena et ciò che ad septena si appertene. Et che tucti quelli che anno difallito della guardia del castello, sia de dì o di nocte, sia in quarantena et ciò che ad quarantena appertene.’ [E così] de fratri che si sono rascionati o excusati, se li fratri s’accordano che tal fratre sia in septena et tale in quarantena et tale sia quito. Apresso questo colui che a[v]rà facta la pianta deve dire: ‘Io comando che tucti quelli che anno fallito nel piaze sopradicte vadano ad prender loro disciplina secondo la diffalta che elli avrano facta per la manera che si contene ad usagio scripto(a) et rendere paci a soo balio.’ E’l balio prende loro tucti quelli che sono in quarantena tucte le cose ch’elli (no) avranno salvante le cose contenute nel stabilimento del Margato che dice (quando) quale arnese lo fratre deve avere(b) et salvante moneta se’l la avranno ad locho [lies: loro] ordinato ad tenere como al tesoro della magione et salvando acquisto che avessi facto per concedo del soo soprano et salvando bestiame che’l fratre tenga in loco della magione o in altro luocho per concedo del suo soprano(c).


(a) Cf. 2335-Brethren 62.
(b) Cf. Cart., 2, Nr. 1193, S. 37.
(c) Cf. 2289-Brethren 16.


NLM Libr. 501, fol. 411r-412r, adds:
Della pianta spiziale
Item [it follows: pianta] la pianta spizial può far ogni bayli de quelli frati che sonno a l’obedientia sua, se gli avrano offeso in cossa alcuna comandata, overo proybita per la religione. Et quando esso havrà facto la pianta, luy se debbe sedere et l’altra parte se debbe levar per far la scuxa sua. Et da poy el bayli statuyra un altro frate in suo locco et esso se n’andarà col frate di che luy se pianto et esso poterà far scostar li frati del sguardo ad una parte. Et quelli frati del sguardo iudicarano sopra la querella preposta per le parte secondo la forma sopra ordinata. Et cossì ogni frate poterà far d’ogn’altro frate pianta in spezialitate et cossì de donato o d’altre persone seculere, le qual sian alla fidanza della mayson, se’l ne serrà offeso en dicto o in facti. Ma el convene che prima el dica al bayli che ze tenga lo sguardo de frati contra tal frate o contra d’altri che sianno al comandamento d’esso bayli. Il qual el debbe far et devrà ponere octo frati in locco suo che tengono tal sguardo come s’ ademanda. Et quando quel farà la pianta el devrà dire et servar la zirimonia sopradicta del star de piede [etc., as above] et cossì quel che se vorrà escuxar.

Se l‘omo [read: homo] seculari vole di fratri fare pianta.
Ciascheuno homo del secolo pò fare pianta speciale de ciascheuno fratre et de donato o d’altro homo seculare che sia alla fidansa della magione, s’elli avranno facta alcuna ingiuria. Et deve fare così come di sopra è decto del fratre et serrà tal manera como davanti è dicto. Et quando elli sirrano in presentia del sguardo, basta all’omo seculare de dire in tal manera: ‘Signori, el è così che tale fratre o tal donato mi a ferito o mi a tracto sangue o me a fatto lo (s)culpo parescente. Et convien[e] ch’io chiame soi guarantigie.’ Donde li fratri dello sguardo debeno guardare ad ciò ch’elli no si piang(n)ie né no domanda sguardo de fratri per la manera che converrebe fare da uno fratre ad uno altro, per[ci]ò ch’elli [è] seculare et no sa nostre costume; che nelle parole sopradicte pò l’omo intendere [la] pianta, però li fratri del sguardo iudicarano secondo la falta, per la manera che è davanti dicta alla pianta generale.

La manera di ritrare lo sguardo di pianta speciale.
Et tale ciò è ad sapere che s’[è] el balio in nello sguardo el deve ritrare nella maniera sopradicta alla pianta generale. Ma si ritrare [lies: riferisse] da un fratre al’altro et [lies: è] colui che tene lo sguardo [et] quando lo [re]trarà deve dire in sedendo così: ‘Li fratri anno intesa la pianta che voi avete facta del tale ella [read: et la] soa scusa, perché si sono accordati che sia in tale (in) iustitia [o] quito.’ Et se homo seculare avirà facta pianta [et] la opinione de alcuni ansiani è tale che’l homo seculare no deve essere presente quando lo sguardo si retrarà, ma li deve dir: ‘Andate che nui li faremo rascione’. Et quando se ne sarrà andato o partito da loro, si deverà ritrare lo sguardo supradicto.

Dell’altre maneri di sguardo:
Del sguardo che si domanda per guardare et mantenere la regula et li stabilimenti et boni usagi della religione.
Perché l’omo deve sapere che, se’l maestro e altro balio volessi ordinare, per accordo o per consillio, alcuna cosa che paresse essere facta contra [la] regula o li stabilimenti o li usagii della religione, [et] se fratre se levassi, deve dire così: ‘Si[gno]re, el è così che voi avete messo avanti di fare tal cosa la qual no si pò, né si deve fare secondo la regula, delli stabilimenti et li boni usagi della magione. Perché io ve prego de lasciarvi di questa cosa che vi piaccia. Et se no, io vi domando sguardo di fratri, se voi dovete lasciare di questa cosa o no.’ Adunque il maestro o altro balio che averà messa [d]avanti di fare (chella) tal cosa avanti che’l la possa, li deve tenere o far tenere lo sguardo. Et si elli iudicarranno che far si possa, sia facta. Et se iudicaranno che no possa, essere lo maestro né altro fratre, no lo debia fare(a).


(a) Cf. 2188-Master 2.


NLM Libr. 501, fol. 413v-416r, adds:
Del sguardo da dimande per mantenir iustitia.
Item da poy ch’avemo tractato del sguardo da ma[n]tenir la regula, hora tractaremo del sguardo per mante[ni]r iustitia. Onde come ziò sia cossa che ogni sguardo sia cossì expressamente ademandato per li frati dove mestere, com’ancora per li secculeri. Ma tutta volta le dimande delle qualle se parla, hora sonno intese per li debiti de chi debbe dar e di chi debbe haver per alcuna reson o actione per si o per altri. Il perché he ordinato chella iustitia li sia admi[ni]strada per sguardo de frati. Et anche l’omo debbe sapere che, quando alcun vole ademandar el sguardo de damanda contra de altro frate overo donato o d’altre persone che sianno alla fidanza della mayson per cason de debiti o d’altre cosse delle qualle esso creda et pretenda haver reson el devrà prima andar dal bayli et dirli: ‘Signor, el tal vostro frate o donato o altro homo si me debbe dar tanti dinari o altre cosse. Io li ho rechesto che’l me paghi o che luy me renda il facto mio. Et esso non’l vole far né pare che luy faza cura delli facti mey. Et per tanto vi prego et rechedo che me fazate tenir o che tengate el sguardo de frati’.
Al qual el bayli devrà tenir o far tenir el sguardo. Et quando el sguardo et le parte serran unite el frate che adimanda se debbe levar in piede et dir: ‘Signori, ell’è cossì: Io prestay altra volta ad questo frate zerti dinari o altra cossa nostra. Et per questo adimando sguardo de frati contra de luy ad zò che’l mi paghi o che’l me renda il facto nostro. Et se luy vol dir el contrario, io ho ben quel che me fa demester per reprovarlo’. Allora il sguardo debbe oldir l’una parte et l’altra, deinde iudicar la dicta causa secondo li boni usagi della mayson et in quel che’lla più parte del sguardo serran d’accordio. Et sia reyterato per quel frate il qual terrà il locco del bayli – hoc est nella forma che fu dicto de sopra, che se debbe servar da frate ad frate. Et per lo simile poterà el frate ademandare contra donati et a persone secculeri sottoposti al iudizio della mayson.
Et anche puote el frate ademandar el sguardo contra del suo bayli de quelle cosse ch’esso gli è tenuto de dare secondo li stabilimenti et boni usagi della religione. Et se’l serrà alcun bayli che non’l voglia atender ad quel frate che’l debbe l’actore si debbe havere recorso dal superiore de tal bayli che’l faza satifar o che’l li tenga el sguardo de frati. Et se quel bayli nonn’a superior, in tal caso quel actore debbe rechedere al dicto bayli ch’esso metta uno frate in locco suo, ch’elli tenga el sguardo de frati contra si stesso. El dicto bayli si è tennuto de satisfar a tal rechesta. Et se’l serrà homo secculer de quelli che sonno alla fidanza della mayson, quando’l serrà alla presentia del sguardo et della parte adversa, ad esso basta de dir che luy habia bona reson contra della parte adversa de cotanti dinari o d’altra cossa sua et che luy ne farà bone prove excepto se nella causa non vi fosse alter circumstantia particular.

Del sguardo sopra comandamento.
Item da poy c’avemo declarato del sguardo de adimande, hora tractaremo del sguardo del comandamento. Onde da saper che la regula nostra comanda absolutamente che’l frate debia obedire ad qualunche cossa che gli è comandata dal suo superior et non acepta alcuna cossa. Per la qual cossa he questo comandamento molto generale onde per la brevità d’essa regula l’omo non puote diszernire la distintione particularmente delli comandamenti iusti et iniusti. Et imperò fu poy stabilito per maestro Guyelmo [de Villareto] che, se’l frate ademanda il sguardo de frati sopra d’alcuno comandamento che non gli para iusto, vole che tal frate non sia tenuto de obedir al dicto comandamento per fine atanto che’l sguardo nonn’abia iudicato sopra tal comandamento [s. Syn. (II) sgard. 5]. Et anche el prealegato stabilimento non se vole intendere cossi absoluto né generalem[en]te come luy tracta. Emperò che molti casi posseno intervenir delli qualli non se debbe intender cossì. Come sarebe se’l maestro fosse in campo contra degl’infideli con li frati et l’uno campo et l’altro fosser vizini per far facti d’arme, el maestro comanda c’ogn’homo sequita la bandera, s’alcun frate demanda sguardo sopra tal comandamento, non farà conveniente dimanda. In tal caso non se li debbe tenir sguardo né anche in tal locco et esso frate non sia quieto de iustitia se pianta se farà de tal errore suo. Et cossì come se dicto de questo caso se debbe intendere degli altri simil casi che acorreno alla giornata se c’ab[bia] el tempo (et) l’[lies: d’]ademandar [sguardo] delli frati.

Di qui innanti dici di sguardo nascente.
Da poy che nui abbiamo decto de parechie manere di sguardo, noi dirremo della altra manera ch’è di sguardo nascente. Sguardo nascente è quel ch’è dimandato dentro al altro sguardo principale per alcuna expensione [lies: exceptione] affermativa o negativa, la quale è appensata per l’una delle parte, sia quel che domanda, sia quel che defende appresso. L’omo pò sapere che questo sguardo nascente per caso pò essere domandato avanti che l’una parte abbia risposto alla domanda del altro, alcuna volta appresso lo risposto et alcuna volta appresso che fratri dello sguardo a[ve]ranno ritracto partita di loro iudicamento o d’altra cosa sembiante. Et p(er)ò avenir che’l soprano o balio di colui che defende tenerà lo sguardo et essere pò che sirrà alcun fratre in suo loco. Questa divisa abbiamo facta per(o)ché la opinione de alcuno si è che, quando el caso tale pò venire ch’elli è di necessità essere domandato et de essere tenuto sensa di colui che tene lo sguardo abbia altro comandamento. Et altra opinione di alcun fratre che sguardo nascente di soo decto non conviene de esser commandato d’altri ad altro sguardo principale colui sembrerà che basti che sirrà iudicato et in se ragionato cioè che qualuncha no dire sensa domandar altro concedo o sguardo. Ancora se alloro sembra che’l primeri sguardo domandato de prima esser tenuto et che quelli del sguardo no anno potere di tenire sguardo di facti [lies: fratri] sensa comandamento di loro balio. Ma (è) no è ragione la quale sia meliore oppinione noi no volliamo determinar al presente. Et quel che noi dicemo qui appresso si dirrimo pensando: (Et) Se così fosse che di necessità de[ve] essere domandato [lo sguardo nascente,] quando il caso lo richiede, (et) che dovessi esser tenuto per li fratri del sguardo sensa altro comandamento. Appresso l’omo deve saper che’l sguardo nascente se sembiante al sguardo che si commanda per mantinere li boni usagi della magione; che però è comandato che l’omo viene ad capo [con ?] soa domanda et soa difesa secondo rascione et secondo boni usagi della magione.


These consuetudines are missing in the older collections of usances, cf. Cart., 2, no. 2213, pp. 536-561 (French), there according to BNF Ms. franç. 6049 (c. 1303), and NLM Arch. 69, fol. 24r-32v (Latin),


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